"Mi conoscevano gli altri, ciascuno a suo modo, secondo la realtà che m'avevano data; cioè vedevano in me ciascuno un Moscarda che non ero io non essendo io propriamente nessuno per me: tanti Moscarda quanti essi erano.” -da Uno, nessuno e centomila, L. Pirandello -
 Quanto possono essere attuali le riflessioni di Vitangelo Moscarda, il protagonista pirandelliano dai centomila volti? Quanto posso o esserlo per una donna? 
Le cornici, quelle che ci disegnano attorno, ci definiscono. Nostro malgrado. Contro ogni nostra volontà di essere riconosciuti per ciò che siamo veramente o che sentiamo. 
E ciò nonostante esistiamo anche fuori da quelle cornici: in un altro modo, in modo vero, in modo unico. 
 "Ogni persona ha un suo proprio colore, una tonalità la cui luce trapela appena appena lungo i contorni del corpo. Una specie di alone. Come nelle figure viste in controluce." scrive Hariki Murakami, parlando dei pellegrinaggi del suo Tazaki Tsukuru. 
Con queste foto abbiamo voluto pensare ogni donna come un colore, che è tale qualsiasi sua la forma che assume: il colore come essenza dell'essere. Il colore come qualcosa dentro di noi, e che da noi è pronto ad esplodere, a sorgere, a liberarsi da ogni gabbia. Il colore come un traguardo cercato e raggiunto, non alla fine ma lungo un cammino che attraverso il colore le ci porterà lontano. Vi offriamo un'immagine nuova, non guardate solo la forma, ma sentite il colore. Rispettate il colore ed ogni sua sfumatura. La scelta di ogni donna, qualunque essa sia. L'essenza di ogni donna, come il profume delle rose di Giulietta. "Sì, una rosa conserverà sempre il suo profumo, anche se la si chiama con un nome diverso, perché la sua natura e le sue qualità non cambiano per il nome che le si attribuisce." (W. Shakespeare)

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