Ero “piccola” 17 anni fa, quando sono arrivata in Italia, ero anoressica da che ne avevo 12. Ho lottato contro il bullismo, sono scappata da chi mi diceva sei troppo grassa, sei troppo magra, troppo timida, parli troppo, ridi troppo…
Troppo! Per tutti ero troppo sbagliata, ma ero io ed io volevo essere me stessa.
Non volevo più soffrire, né punirmi e l’Italia mi ha salvato la vita: vivere qui, la filosofia, la cultura, il senso di pace, di libertà. Avevo trovato la vera felicità, quella che sentivo dentro e che avevo soffocato per … non essere “troppo”.
Oggi sto bene: ho un bel rapporto con il mio corpo ed ho il dono più grande che questa vita mi ha fatto: mia figlia (che l’anoressia non mi avrebbe permesso). Oggi, in Italia ho la mia professione: sono un’attrice, quella stessa attrice che sono sempre stata ma che altrove non potevo essere. Per me è stato come uscire da una gabbia e scoprire che il cielo è immenso, ed è bellissimo volare da soli, con le proprie forze, ma anche con le persone che ti amano e vivendo tutti i momenti della vita, da quelli più grandi (il matrimonio) a quelli che sembrano i più piccoli (vedere il piede di mia figlia fuori dalle coperte, bere un caffè, fare due chiacchiere, ridere con mio marito, sentire la voce della mia migliore amica…)
Ho ancora dei traguardi da raggiungere, personali e professionali, ma voglio sempre ricordarmi che “Just work hard, be you and love people that love you”.